giovedì 5 novembre 2020

Military propaganda in Caesar's coins

Coins were very often used as propaganda instruments in ancient Roman times.
Here there are the main coins that Caesar created with the military propaganda proposal.



This coin represents the military equipment of the Gauls, and the word "Caesar" under it. On the other side there is the head of Venus. With this coin Caesar celebrates the first wins against the Gauls.

This coin shows on the left the main instruments of the Pontefix (an high priestly office) such as the axe. On the other side of the coin there are symbols of the fortune tellers and laurel crown. The crown was put there to celebrate the win against the king of Pontus (Turkey).



This coin represents on one side the head of the chief of the Gauls Vercingetorix; on the other side there is a gallic warrior on a chariot. This coin were created to celebrate the win of the war against the Gauls.



This coin represents on one side an elephant that steps on a snake. On the other side there are the symbols of the Pontefix Maximus (the highest priestley office). With this coin Caesar asserts his supremacy over his enemies at the beginning of the civil war.

lunedì 2 novembre 2020

Le monete a tema militare di Cesare

 Cesare fece ampio uso dello strumento della propaganda, anche utilizzando lo strumento delle monete, soprattutto, ma non solo in ambito militare. Vediamo le 3 principali:

Moneta con Venere al dritto e spoglie di guerrieri galli al rovescio. Moneta coniata durante le guerre galliche.


Moneta rappresentante al dritto i simboli del pontificato e al rovescio simboli della carica di Augure e corona dall'alloro per indicare la vittoria contro il Re del Ponto. Oltre a celebrare la vittoria militare, celebrava anche la sua elezione alla carica di Pontefice e di Augure.



Moneta che rappresenta la lotta politica durante la guerra civile con Pompeo e i suoi alleati. Al dritto un elefante schiaccia un serpente; al rovescio simboli pontificali e sacerdotali.



Moneta rappresentante al dritto Vercingetorige e il trionfo di Cesare al rovescio. Moneta coniata per celebrare il trionfo di Cesare in seguito alla conquista della Gallia 


giovedì 23 aprile 2020

The structure of the Roman army in the royal age

The first Roman army was composed by hoplites soldiers, who fought using the phalanx formation. The Romans learned to fight in this formation by the Etruscans around the 500 b.C..
The enlistment was made by an economical census of the citizens. In fact the soldiers were not paid. The richest people were enlisted as hoplites, the other ones were probably enlisted as light infantry.
The Roman phalanx was made by 40 centuriae (400 men) plus an unknown number of light infantry soldiers.
During the V century B.C. this army became made of 60 centuriae formed by citizens divided into 3 different economical classes. During the war against the city of Veio, it was introduced the first form of payment for the soldiers.
Let's talk about the cavalry; the first evidence of the cavalry corp is from the 400 b.C.. The cavalry was made by volunteers who joined the army with their own horses. Probably these cavaliers were part of the political elite class.


Bibliography: the Roman army by Chris McNab

giovedì 16 aprile 2020

The cataphractarii, a particular type of cavaliers

The cataphractarii were soldiers of the cavalry protected by a metal or reinforced leather armour. Ancient romans discovered this kind of soldiers around the first century a.D., when they kept in contact with Sarmati Rossolani people, at the Danubian border.
This type of soldiers, in addition to the armor, were equipped with a very heavy spear, 3 meters and half long and handled with both hands. They did not use any shield, and their charges were quite slow, but unstoppable. The effect on the enemy was more psychological than physical.
It was Emperor Adrian who formed the first official unity of cataphractarii in the Roman army.

Bibliography: The Roman army by Chris McNab

giovedì 9 aprile 2020

I cataphractarii, un tipo particolare di soldati a cavallo

I cataphractarii erano dei soldati di cavalleria equipaggiati con corazza di metallo o di cuoio rinforzato. I romani li videro per la prima volta attorno al primo secolo d.C., quando il popolo dei Sarmati Rossolani giunse al confine danubiano. Questo tipo di soldati erano armati con una lancia molto pesante, lunga 3 metri e mezzo ed impugnata a due mani (contus); combattevano senza scudo e la loro carica, piuttosto lenta, ma inarrestabile, aveva un impatto più psicologico che fisico. La prima unità regolare di cataphractarii nell'esercito romano fu formata dall'imperatore Adriano.

Fonte: l'esercito di Roma di Chris McNab

mercoledì 8 aprile 2020

The height of roman soldiers

The ideal height for a Roman soldier was 1 meter and 77 centimetres (5,8 feet); to be a member of the first cohort the legionnaires had to be minimum 1 meter and 72 centimetres (5,6 feet), according to the ancient historician Vegezio.
These rules were not strictly applied,  in fact historical documents of the fourth century show that in the chosen units of the Roman army there were soldier even 1 meter and 65 centimetres tall (5,4 feet). In Pompei archeologists found a soldier who was 1 meter and 70 centimetres tall (5,6 feet).
Historical sources tell us that all the soldiers in the Nero's Legio I Italica were at least 1 meter and 77 centimetres tall (5,8 feet).
Noteworthy is the discovery of a soldier, perhaps enlisted among the people of the Frisi, who was 1 meter and 90 centimetres tall. (6,2 feet).

Bibliography: The Roman army by Chris McNab

L'esercito romano di eta' regia

L'esercito romano delle origini era un esercito di opliti, che combatteva in falangi.
I romani appresero questo tipo di tattica militare dagli Etruschi circa nel nella metà del 500 a.C.. L'arruolamento avveniva sulla base di un censimento che considerava anche lo status economico dei cittadini, dato che in questa epoca i soldati non ricevevano alcun tipo di pagamento. Le persone più abbienti venivano reclutate come opliti, mentre gli altri combattevano probabilmente come fanteria leggera. La falange romana era costituita da 40 centurie di opliti (4000 uomini) più un numero non ben precisato di fanti leggeri. Nel corso del V secolo a.C., la falange romana si trasformò in un esercito formato da 60 centurie formate da cittadini divisi in tre classi di censo differenti. Durante questo periodo e più precisamente durante la guerra contro la città di Veio, venne anche introdotta la prima forma di pagamento ai soldati.
Vediamo ora come era organizzata la cavalleria; la prima vera e propria forza di cavalleria risale al 400 a.C. circa. Era costituita da volontari che servivano nell'esercito con il cavallo di loro proprietà. Probabilmente questi cavalieri erano cittadini importanti che provenivano tutti dalle "sex suffragia", una classe politica più che militare. La fornitura dei cavalli da parte dello Stato, cosa che permise di raggiungere un numero di 1800 cavalieri, avvenne solo nel corso del IV secolo a.C.

Fonte: L'esercito di Roma di Chris McNab

giovedì 2 aprile 2020

L'altezza dei soldati romani

La statura ideale per un legionario romano era di 1 metro e 77 centimetri e per i membri della prima coorte si doveva essere alti almeno 1 metro e 72 (Vegezio, De re militari).
Ovviamente la realtà dei fatti era un po' diversa, infatti documenti storici del quarto secolo mostrano come nelle unità scelte dell'esercito romano ci fossero soldati alti anche 1 metro e 65. A Pompei è stato ritrovato un legionario la cui statura era di 1 metro e 70.
Altre fonti storiche, invece, ci tramandano il fatto che tutti i soldati della Legio I Italica di Nerone fossero alti almeno 1 metro e 77.
Degno di nota è il ritrovamento di un soldato, forse arruolato tra il popolo dei Frisi, nel forte di Velsen (Olanda). Questa persona era alta ben 1 metro e 90.

Fonte: L'esercito di Roma scritto da Chris McNab

mercoledì 1 aprile 2020

Evoluzione (semplificata) dell'equipaggiamento della fanteria pesante romana

Nel corso dei vari secoli di dominio l'esercito romano ha mutato l'equipaggiamento ai suoi soldati. Vediamo, per la fanteria pesante, quali sono state le tappe principali di quest'evoluzione.

ETÀ REGIA

In età regia, l'esercito romano era un esercito di opliti; i soldati erano forniti di grosso scudo rotondo, un pettorale di bronzo, due schinieri, una lunga asta, una spada e un semplice elmo protettivo.

ETÀ REPUBBLICANA


In età repubblicana, invece, la fanteria pesante era divisa in Astati, Principi e Triari. Tutte e tre le tipologie di soldati erano forniti di un elmo con paraguance. Le prime due tipologie, a sinistra nell'immagine un astato, erano equipaggiati con scudo ovale, gladio, pettorale di bronzo e due tipologie di giavellotti, uno più pesante e uno più leggero. La figura centrale, un triario, si differenziava per indossare una lorica hamata (cotta di maglia), e per avere l'asta tipica degli opliti, al posto dei giavellotti.

ETÀ IMPERIALE 

In età imperiale la fanteria pesante era equipaggiata con 3 tipi di corazze (lorica hamata, lorica segmentata, lorica squamata), uno scudo a forma rettangolare, un elmo con paraguance, para nuca e para fronte, balteus (cintura decorata con borchie di bronzo), il gladio, il pugio (pugnale), il pilum (giavellotto) e le calighe (i sandali chiodati).


ETÀ TARDO IMPERIALE 


In età tardo imperiale la fanteria aveva perso importanza rispetto a quella che aveva avuto in precedenza. Questi soldati tornano ad essere equipaggiati con uno scudo ovale, mantengono il pilum e il gladio, mentre l'utilizzo delle loriche e dell'olmo viene molto limitato.


Fonte: L'esercito di Roma di Chris McNab


venerdì 27 marzo 2020

Ritrovato un pugnale di un soldato di epoca augustea

Riporto l'articolo di Repubblica del 5 marzo 2020, scritto da Francesco Consiglio.

LO scontro tra antichi romani e tribù germaniche riecheggia grazie ad uno straordinario ritrovamento avvenuto nella cittadina tedesca di Haltern am See, nei pressi di un’antica fortezza di confine. Durante degli scavi archeologici, lo stagista 19enne Nico Calmund ha scoperto un pugnale completo di fodero e cintura appartenuto ad un legionario romano, che dopo mesi di restauri si è dimostrato essere in condizioni eccezionali tanto da “sembrare nuovo”. Gli scavi sono avvenuti lo scorso aprile e sono stati portati avanti dagli archeologi della Westfalia-Lippe (Lwl) insieme all’Università di Treviri. Il pugnale era inizialmente irriconoscibile a causa dell’accumulo di detriti e dalla corrosione. Ma dopo nove mesi di accurati restauri, gli studiosi della Lwl si sono resi conto dell’importanza del ritrovamento: utilizzando una combinazione di avanzate tecniche di sabbiatura e pulitura, sono gradualmente tornati alla luce i colori originali del pugnale e del suo fodero, decorato con giochi geometrici, argento e intarsi. Lunga poco più di trenta centimetri, l’arma, chiamata all’epoca “pugio”, era legata ad una cintura con la sua custodia e veniva utilizzata dai soldati romani solamente in caso estremo, quando, nella furia del corpo a corpo, i fanti erano obbligati ad affidarsi alla sua maneggevolezza. Il pugio è anche associato alle cospirazioni e agli omicidi più famosi dell’antichità: a Roma il 15 marzo del 44 a.C., Giulio Cesare fu trafitto a morte dai senatori a colpi di pugnale. "La combinazione di lama, fodero e cintura perfettamente conservati”, ha spiegato l’archeologo di Lwl Michael Rind, insieme alle esatte informazioni sul luogo del ritrovamento, “non hanno confronti" con nessun altro ritrovamento. Quello che colpisce e fa discutere è infatti anche la posizione dove è stata ritrovata l’arma, scoperta nei pressi di un antico cimitero romano, all’interno di una fossa. I legionari solitamente non venivano sepolti insieme alle loro armi. Si trattava di un barbaro che combatteva nelle fila dell’esercito romano e che ha voluto essere sepolto con le proprie armi? O forse, ipotesi ancora più affascinante, il soldato è stato seppellito in fretta dopo una rovinosa battaglia?

Ed il fatto che l’arma ritrovata sembra venire proprio dall’epoca dell’imperatore Augusto (al potere fino al 14 d.C.), infittisce le trame. Gli oggetti ritrovati potrebbero appartenere proprio ad uno dei legionari dell’esercito di Publio Quintilio Varo che si sono scontrati contro le tribù germaniche guidate da Arminio. Nella foresta di Teutoburgo nel 9 d.C., i barbari tesero un’imboscata ai legionari ed inflissero una delle peggiori sconfitte della storia di Roma.  Giunta la notizia della disfatta, racconta Sventonio, Augusto perse il controllo, si lasciò crescere barba e capelli e considerò quell’amara sconfitta come un lutto. Mentre per Roma quel giorno significò la fine dell’espansione nel territorio dell’odierna Germania.


lunedì 3 febbraio 2020

Where was burned the body of Caesar? Where were collected his ashes?

Most of people knows that Caesar was killed in the curia of Pompey (nowadays the archeological area of Torre Argentina), but where did his body was burned? The roman historician Appiano says that it was burned in a spot of the Roman forum at the right, watching the Foca column, of Dioscuri temple. In that poin it was built, first an altar, later a temple in honor of Caesar.

  

Nowadays it remains only the external circular part of the temple with some remains of the altar. 


The legend says that the ashes were collected in a bronze globe that was put on the top of the obelisk that now is in S. Pietro square. Originally we know that this obelisk was into the "circus" of emperor Nero. However, no evidences of ashes were found into the globe.


The shows of naval battles (naumachiae)



The "naumachia" was one of the shows that Romans have organized to entertain the people. The show consisted in a naval battle. The first was organized by Julio Caesar in the 46 b.C., during the celebrations of his triumph. The event was taken in the "Campus Martius" in Rome, that was flooded by river Tevere.


In this battle there were used "biremi", "triremi" and "quadriremi" ships. There were about 2000 sailors fighters and 4000 rowers; these people were sentenced to death.
Years later, Augustus organized again the same event.
Emperor Claudius organized a naumachia in the lake Fucino.
These events were representations of historical battles, where each fleet represented a nation. Caesar recreated a battle between Egyptians and Phoenicians, while Augustus did the same with Athenians and Persians.
Maybe since Emperor Nero, Romans started to organize these events in the amphitheatre. For sure we know that Emperor Tito did one in the Colosseum.

Bibliography
  • A. M. Liberati, s. v. Naumachia Augusti, in E. Steinby (éd.), Lexicon topographicum urbis Romae
  • L. Cordischi, Note in margine di topografia romana: « Codeta, minor Codeta » e « Naumachia Caesaris »Bullettino della Commissione Archeologica comunale di Roma
  • J.-Cl. Golvin, L'amphithéâtre romain. Essai sur la théorisation de sa forme et de ses fonctions

venerdì 24 gennaio 2020

Tattoos of the roman soldiers

First, we have to say that the tattoos, called "stigmata" in Latin, were not good considered from wealthy and important roman citizens. In fact, tattoos were a characteristic of the barbarians. The only kind of roman citizens, not born as barbarian, that had tattoos was the soldier.
These soldiers were used to get tattooed "SPQR", the name of their legion, the symbol of their legion (see the post Military symbols ) or the name of their general officer. In the imperial age soldiers were used to get tattooed also the name of the Emperor.

Bibliography:

"Tatuaggio; dalle origini ai giorni d'oggi" di Andrea Palmeri

Military symbols of ancient Romans





Insigna: it was a sign distinguishing a company of the army. It was made by a pole with a drape, usually red, put on its final part. At the end of the pole there was a sculpture of an animal, representing the company. The animals used were topically ferocious ones, such as lion, panther or eagle.
The insigna was used to lead the soldiers, showing them where to move along  the battlefield.

The eagle: The eagle with the open wings and the right turned head was the symbol of the roman empire. It was carried by the soldier called "aquilifer", who had to defend it. He had to be ready to die rather than letting the enemy take it. In fact, the loss of the eagle was considered even worse than to lose the battle.


The vexillum: it was a red squared standard with inscribed the name or the symbol of the legion or of the cohort. The soldier who carried it was named vexillifer. The symbols of the legions and cohorts were usually the same kind of animals used for the insigna. Also the function of the vexillum was the same.


The signum: it was the standard of each manipolum (a unite made by 2 centuria) and each centuria (military unit of about 100 men). It was a pole with the final part decorated with a spearhead or a open hand. Along the pole there were, as decorations, garlands and metal discs; the number of the manipolum and the centuria; military decorations and other typical informations about the unit. The soldier who carried it was called signifer. The function of the signum was the same as the vexillum.


Immago: it was a representation of the Emperor, a sculpture or a high relief, carried by a soldier, the immaginifer. This was done to remember to the soldiers the link with the Emperor.


martedì 21 gennaio 2020

Strategie militari


Dall'alto, da sinistra verso destra:
  • Formazione a cuneo: le linee erano rafforzate nella parte centrale per sfondare lo schieramento nemico
  • Formazione a linea singola: l'unica linea veniva schierata con la finalità di accerchiare lo schieramento nemico
  • Formazione del centro debole: questo schieramento fu utilizzato durante la battaglia di Canne. Veniva lasciato di proposito il centro dello schieramento sguarnito, in modo da invitare il nemico ad attaccare per poi accerchiarlo. Richiedeva delle truppe di riserva per la parte centrale dello schieramento.
  • Tattica utilizzata a Zama: venivano lasciati dei corridoi tra un manipolo e l'altro per far passare, senza che causassero danni, gli elefanti da guerra nemici.
  •  Schieramento con l'ala destra rinforzata: le forze venivano concentrate nell'ala destra dello schieramento, con l'intento di sfondare l'ala sinistra nemica ed aggirare così la formazione nemica, attaccandola da due lati
  • Formazione con un lato protetto: schieramento che prevedeva l'utilizzo di una barriera naturale per proteggere un fianco. La fanteria leggera e la cavalleria erano schierate nel lato opposto.

lunedì 20 gennaio 2020

La "buona uscita" dei veterani della legione romana

Forse non tutti sanno che i veterani di una legione romana, al termine dei 20 anni di servizio, non ricevevano un diploma militare con i relativi privilegi, da parte della Repubblica e dell'impero romano. Unico beneficio concesso era quello relativo all'acquisizione della cittadinanza romana a titolo personale, nel caso non ne fosse già provvisto. A differenza dei veterani di altri corpi militari, non ricevevano né alcuna somma di denaro, né acquisirono la cittadinanza romana per i loro familiari, né ricevevano il diritto di sposarsi con donne straniere. Infatti i premi assegnati a questi veterani (appezzamenti di terreno e somme di denaro) venivano elargiti direttamente dal generale, a discapito delle proprie ricchezze personali.
Ma quali erano le ragioni che portano a negare questi vantaggi a questi veterani delle legioni ufficiali?
Fino al primo secolo d.C. potevano essere 2:

  • La volontà di far tornare in patria i soldati aventi la cittadinanza  romana.
  • Evitare che i legionari si affezionassero alle province in cui erano stanziati, preferendo costruire una famiglia con donne straniere dai costumi diversi da quelli romani.
Per i secoli successivi, rimane valida solo la seconda delle due ragioni descritte; infatti, in questo periodo storico i legionari venivano arruolati direttamente in loco.

ALCUNE ECCEZIONI 
  • I primi veterani delle legioni I e II Adriutices formate da Nerone per fronteggiare le rivolte del 68 d.C.  
  • I veterani della legione XXII Deioteriana,  sotto Domiziano, e coinvolta nella prima guerra giudaica 
  • Alcuni veterani della legione X Fretensis, sotto Domiziano e coinvolta nella prima guerra giudaica 

Fonti: 
A. Degrassi, il papiro 1026 della Società italiana e i diplomi militari romani

W. Seston, Les veterans sans diplomes 

F. Castagnino, tesi di dottorato in diritto romano e storia del diritto presso l'università degli studi di Milano "I milites e i veterani: condizione giuridica e privilegi nell'età del principato"

martedì 14 gennaio 2020

The roman soldier who became Emperor of Britain

Around the 250 A.D., a Roman military officer, who was named Carausius, received the task of defeating pirates by the Emperor Maximianus. Maximianus named Carausius Chief of a fleet, with which to defeat the pirates. Carausius seems to have not sent to Rome the treasures of the pirates, and for this reason, the Emperor sentenced his death. More likely, this decision was taken also because of the increasing influence that Carausius was gaining especially in the Britain. This positive situation made possible for Carausius to nominate himself Emperor of Britain in the 286 A.D.. He did lot of propaganda, such as minting coins with his image. However, after just 7 years, he was killed by one of his ministers, Allectus. In the 296 the Britain was reconqued by Maximianus.


Source: The Scotsman newspaper

I tatuaggi dei legionari romani

Per prima cosa diciamo subito che i tatuaggi,  in latino chiamati "stigmata", erano visti come "una cosa da barbari" da parte della nobiltà e aristocrazia romana.
Gli unici cittadini romani, non di origini barbariche, erano i legionari. Questi erano soliti tatuarsi la sigla "SPQR", il nome della legione, il simbolo della legione (vedi il post Simboli militari ) o il nome del loro generale; in età imperiale veniva tatuato anche il nome dell'imperatore.

Fonte: "Tatuaggio; dalle origini ai giorni d'oggi" di Andrea Palmeri

lunedì 13 gennaio 2020

Storia di un soldato romano che si dichiarò imperatore della Britannia

Attorno al 250 d.C. un ufficiale romano, proveniente dalla Gallia Belgica, di nome Carausius, fu incaricato dall'imperatore Massimiano di sconfiggere i pirati, ponendolo alla guida di una flotta. Tuttavia, forse a causa del fatto del mancato invio alle casse imperiali dei bottini di guerra conquistati, viene condannato a morte dallo stesso imperatore. È probabile che tale decisione sia maturata anche per la sempre maggior popolarità di Carausius, specie nei territori britannici. Tale appoggio da parte delle popolazioni locali, ottenendo anche cavalcando il malcontento presente nei confronti dell'impero romano, gli consentì di proclamarsi imperatore della Britannia nel 286 d.C.. Carausius fece coniare delle monete con la sua effige e diede seguito anche ad altre opere di propaganda. Tuttavia, il suo impero durò solo 7 anni, quando venne ucciso dal suo ministro delle finanze, tal Allectus, forse spinto anch'esso dal desiderio di divenire Imperatore. Nel 296 la Britannia fu riconquistata dalle truppe imperiali regolari, ponendo fine a questo tentativo di scissione.

Fonte: The Scotsman (giornale quotidiano scozzese)

New marching camp discovered in Scotland



A new marching camp was found in Ayr, Scotland. This camp was used during the invasion of the late first century A.D.. This discovery shows that Romans opened another route down the west Scotland.
Iraia Arabaolaza, who directed the excavation said that the camp may have hosted around 600 men.

Source: The Scotsman newspaper

Nuovo campo semipermanente scoperto in Scozia



Nel paese di Ayr, in Scozia, è stato ritrovato un campo da marcia (quindi semipermanente), in cui avrebbero potuto soggiornare fino a 600 uomini. Il sito è stato dato attorno alla fine del primo secolo dopo Cristo. Questa scoperta evidenzia il fatto che i romani avessero aperto una via anche attraverso la punta sud occidentale del paese.
La scoperta è stata effettuata dalla direttrice degli scavi Iraia Arabaolaza per Guard Archaelogy.

Fonte: Giornale quotidiano The Scotsman