martedì 21 febbraio 2023

Nero and the expedition to the source of the Nile

Seneca tells us that in the 63 A.D. the Emperor Nero organized a mission to reach the source of the Nile river. This mission was born for 2 reasons: exploring the area and evaluating the territorial wealth. This expedition was the first one to reach the equatorial Africa from Europe. It was formed by centuriones, soldiers and cartographers. From Rome they reached the Egypt and started to follow the course of the Nile. When they reached the city of Meroe, in the kingdom of Kush (nowadays south of Egypt and north of Sudan), they met the king of Ethiopia. He helped the Romans and was able to ensure them a safety travel trough the kingdoms nearby. Thanks to this help the expedition reached the Lake No (south of Sudan) and the waterfalls of Murchison, near Lake Alberto that is formed by the White Nile, that flows in the Lake Victoria.



The ancient Romans and the Chinese

The ancient Romans keeps in touch with the Chinese for commercial purposes during the II century B.C., through the "Silky way". In the 130 B.C. there was the first chinese embassy that, however, reached only the lands of the Asia Minor. The ambassador was Zhang Quian, who started this travel as a wish of the Emperor Han Wudi. The first chinese embassies reached Roma under the emperor Octavian Augustus (27 B.C.- 14 A.C.).

The first roman embassy in China was in the 166 A.D., when Marcus Aurelius was Emperor.

We have a testimony of the Chinese general Cheng Tang recorded during the war against the Huns, in the 35 B.C.. He talks about some chosen unit of mercenaries that was fought in a complex disposition, as they were fish scales. This description made historicians think  that that Huns unit could be formed by Roman legionnaires captured during the battle of Carre, under the leadership of Crasso, and used as mercenaries. A genetic research made in 2005 by Nina Strochlic in the Chinese village of Li-Jien shows how the inhabitants have the 56% of their DNA in common with caucasian people. 

lunedì 20 febbraio 2023

Riflessione sulla busta paga di un legionario ritrovata da poco

Recentemente è stata rinvenuta una pergamena che può essere considerata come una busta paga di un legionario del 72 d.C.. Questo prezioso documento è stato scoperto in Giudea, in una fortezza a 100 km da Gerusalemme. Nell'articolo (trovate il link qui sotto) si dice che i legionari dovevano pagare per usufruire di alcuni beni considerati "accessori", come la biada per il cavallo o dei nuovi stivali. Tali spese venivano sottratte dallo stipendio fisso corrisposto al soldato. 

A mio modesto parere l'articolo è inesatto, perché da Mario (100 a.C.) qualsiasi cittadino romano poteva arruolarsi ricevendo attrezzature e stipendio dallo Stato. Probabilmente il legionario a cui si fa riferimento nell'articolo era un ausiliario facente parte della cavalleria. Costui, non essendo cittadino romano, ma arruolato a partire da un gruppo etnico precedentemente conquistato dai romani, aveva sì diritto a percepire uno stipendio, ma non a ricevere gratuitamente tutte le forniture militari. 

https://tecnologia.libero.it/ritrovata-antichissima-pergamena-preziose-informazioni-67795

giovedì 9 febbraio 2023

Un legionario comasco

 Caio Castricius Vincitore, cittadino romano di origine gallica nato a Como, era un soldato della Legione II Adiutrix, facente parte della centuria di Marco Turbonis. Visse nel II secolo d.C. e morì a Aquincum (odierna Budapest) a 38 anni, dopo 14 anni di servizio.

Fonte: lapide funeraria conservata a Budapest



LA MISSIONE ESPLORATIVA ROMANA VERSO LA SORGENTE DEL NILO

 Intorno al 62 d.C. Seneca racconta che Nerone aveva inviato una spedizione volta a raggiungere la sorgente del Nilo, in modo da valutare anche le ricchezze di quei territori. Tale spedizione fu la prima che si spinse dall’Europa all’Africa equatoriale.

Gli emissari da Roma (tra cui dei centurioni) probabilmente raggiunsero l’Egitto, da cui iniziarono a seguire il corso del Nilo, fino alla città di Meroe, nel regno di Kush (odierno sud Egitto e nord Sudan). Qui, sempre secondo Seneca, incontrarono il re di Etiopia che fornì loro aiuto, anche tramite la benevolenza degli altri regnanti locali. Grazie a questo supporto la spedizione raggiunse il lago No (a Sud del Sudan) e, successivamente, alle cascate Murchison, che si trova vicino al lago Alberto, formato dal Nilo bianco, emissario del lago Vittoria.



lunedì 6 febbraio 2023

GLI ARCIERI DELL'ESERCITO ROMANO

 Gli arcieri facevano parte delle truppe ausiliarie dell’esercito romano ed, in quanto tali, non erano formate da cittadini romani, ma provenivano dai territori occupati da Roma. Ai tempi di Cesare, per esempio, erano Cretesi, mentre successivamente provenivano dall'Asia minore. Gli arcieri erano raggruppati in piccole unità, facili da spostare sul campo di battaglia. Questi soldati combattevano con archi compositi realizzati con legno, ossa, corno e tendini; erano forti, potenti e elastici. Contro nemici non armati usavano frecce a testa larga per massimizzare i danni; per affrontare le truppe corazzate usavano invece frecce più strette e appuntite, in grado di perforare le armature. La gittata massima disponibile era in media di circa 200 metri.

A seconda del comandante della situazione questo corpo ausiliario veniva utilizzato in modi diversi. Sotto Cesare era utilizzato prevalentemente per proteggere il resto dell'esercito; sotto Vespasiano ebbero un ruolo più offensivo.

Fonte: Articolo di Crono News e saggistica sull'esercito romano 

GLI ANTICHI ROMANI E I CINESI

 Gli antichi romani iniziarono ad entrare in contatto con i cinesi in modo indiretto, tramite la via commerciale detta “via della seta" a partire dal II secolo a.C.. Successivamente, nel 130 a.C., ci fu un’ambasciata da parte di Zhang Quian, per conto dell'imperatore Han Wudi. Questa prima missione diplomatica arrivò, tuttavia, solo fino all'Asia minore. 

Per avere un primo vero e proprio contatto tra i Cinesi e Roma dobbiamo aspettare l’imperatore Ottaviano Augusto.  Durante questo periodo (27 a.C-14 d.C.) ci furono i primi emissari cinesi a Roma. 

Nel 166 ci fu la prima ambasciata romana in Cina, probabilmente sotto Marc'Aurelio.

È interessante notare come nel resoconto di una vittoria del generale cinese Cheng Tang contro gli Unni nel 35 a.C. si parli di mercenari, in forza agli Unni, di altra etnia e aventi una strategia di combattimento complessa “a scaglie". Si ipotizza che questi soldati possano essere stati legionari romani superstiti della battaglia persa da Crasso a Carre. Ipotesi che sembrerebbe essere avvalorata dal risultato della ricerca genetica svolta nel 2005 nel villaggio cinese di Li-jien da Nina Strochlic. La ricerca evidenzia come gli abitanti attuali abbiano il 56% del loro DNA di origine caucasica.