First, we have to say that the tattoos, called "stigmata" in Latin, were not good considered from wealthy and important roman citizens. In fact, tattoos were a characteristic of the barbarians. The only kind of roman citizens, not born as barbarian, that had tattoos was the soldier.
These soldiers were used to get tattooed "SPQR", the name of their legion, the symbol of their legion (see the post Military symbols ) or the name of their general officer. In the imperial age soldiers were used to get tattooed also the name of the Emperor.
Bibliography:
"Tatuaggio; dalle origini ai giorni d'oggi" di Andrea Palmeri
venerdì 24 gennaio 2020
Military symbols of ancient Romans
The insigna was used to lead the soldiers, showing them where to move along the battlefield.
The eagle: The eagle with the open wings and the right turned head was the symbol of the roman empire. It was carried by the soldier called "aquilifer", who had to defend it. He had to be ready to die rather than letting the enemy take it. In fact, the loss of the eagle was considered even worse than to lose the battle.
The signum: it was the standard of each manipolum (a unite made by 2 centuria) and each centuria (military unit of about 100 men). It was a pole with the final part decorated with a spearhead or a open hand. Along the pole there were, as decorations, garlands and metal discs; the number of the manipolum and the centuria; military decorations and other typical informations about the unit. The soldier who carried it was called signifer. The function of the signum was the same as the vexillum.
Immago: it was a representation of the Emperor, a sculpture or a high relief, carried by a soldier, the immaginifer. This was done to remember to the soldiers the link with the Emperor.
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martedì 21 gennaio 2020
Strategie militari
Dall'alto, da sinistra verso destra:
- Formazione a cuneo: le linee erano rafforzate nella parte centrale per sfondare lo schieramento nemico
- Formazione a linea singola: l'unica linea veniva schierata con la finalità di accerchiare lo schieramento nemico
- Formazione del centro debole: questo schieramento fu utilizzato durante la battaglia di Canne. Veniva lasciato di proposito il centro dello schieramento sguarnito, in modo da invitare il nemico ad attaccare per poi accerchiarlo. Richiedeva delle truppe di riserva per la parte centrale dello schieramento.
- Tattica utilizzata a Zama: venivano lasciati dei corridoi tra un manipolo e l'altro per far passare, senza che causassero danni, gli elefanti da guerra nemici.
- Schieramento con l'ala destra rinforzata: le forze venivano concentrate nell'ala destra dello schieramento, con l'intento di sfondare l'ala sinistra nemica ed aggirare così la formazione nemica, attaccandola da due lati
- Formazione con un lato protetto: schieramento che prevedeva l'utilizzo di una barriera naturale per proteggere un fianco. La fanteria leggera e la cavalleria erano schierate nel lato opposto.
lunedì 20 gennaio 2020
La "buona uscita" dei veterani della legione romana
Forse non tutti sanno che i veterani di una legione romana, al termine dei 20 anni di servizio, non ricevevano un diploma militare con i relativi privilegi, da parte della Repubblica e dell'impero romano. Unico beneficio concesso era quello relativo all'acquisizione della cittadinanza romana a titolo personale, nel caso non ne fosse già provvisto. A differenza dei veterani di altri corpi militari, non ricevevano né alcuna somma di denaro, né acquisirono la cittadinanza romana per i loro familiari, né ricevevano il diritto di sposarsi con donne straniere. Infatti i premi assegnati a questi veterani (appezzamenti di terreno e somme di denaro) venivano elargiti direttamente dal generale, a discapito delle proprie ricchezze personali.
Ma quali erano le ragioni che portano a negare questi vantaggi a questi veterani delle legioni ufficiali?
Fino al primo secolo d.C. potevano essere 2:
Ma quali erano le ragioni che portano a negare questi vantaggi a questi veterani delle legioni ufficiali?
Fino al primo secolo d.C. potevano essere 2:
- La volontà di far tornare in patria i soldati aventi la cittadinanza romana.
- Evitare che i legionari si affezionassero alle province in cui erano stanziati, preferendo costruire una famiglia con donne straniere dai costumi diversi da quelli romani.
Per i secoli successivi, rimane valida solo la seconda delle due ragioni descritte; infatti, in questo periodo storico i legionari venivano arruolati direttamente in loco.
ALCUNE ECCEZIONI
- I primi veterani delle legioni I e II Adriutices formate da Nerone per fronteggiare le rivolte del 68 d.C.
- I veterani della legione XXII Deioteriana, sotto Domiziano, e coinvolta nella prima guerra giudaica
- Alcuni veterani della legione X Fretensis, sotto Domiziano e coinvolta nella prima guerra giudaica
Fonti:
A. Degrassi, il papiro 1026 della Società italiana e i diplomi militari romani
W. Seston, Les veterans sans diplomes
F. Castagnino, tesi di dottorato in diritto romano e storia del diritto presso l'università degli studi di Milano "I milites e i veterani: condizione giuridica e privilegi nell'età del principato"
martedì 14 gennaio 2020
The roman soldier who became Emperor of Britain
Around the 250 A.D., a Roman military officer, who was named Carausius, received the task of defeating pirates by the Emperor Maximianus. Maximianus named Carausius Chief of a fleet, with which to defeat the pirates. Carausius seems to have not sent to Rome the treasures of the pirates, and for this reason, the Emperor sentenced his death. More likely, this decision was taken also because of the increasing influence that Carausius was gaining especially in the Britain. This positive situation made possible for Carausius to nominate himself Emperor of Britain in the 286 A.D.. He did lot of propaganda, such as minting coins with his image. However, after just 7 years, he was killed by one of his ministers, Allectus. In the 296 the Britain was reconqued by Maximianus.
Source: The Scotsman newspaper
Source: The Scotsman newspaper
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I tatuaggi dei legionari romani
Per prima cosa diciamo subito che i tatuaggi, in latino chiamati "stigmata", erano visti come "una cosa da barbari" da parte della nobiltà e aristocrazia romana.
Gli unici cittadini romani, non di origini barbariche, erano i legionari. Questi erano soliti tatuarsi la sigla "SPQR", il nome della legione, il simbolo della legione (vedi il post Simboli militari ) o il nome del loro generale; in età imperiale veniva tatuato anche il nome dell'imperatore.
Fonte: "Tatuaggio; dalle origini ai giorni d'oggi" di Andrea Palmeri
Gli unici cittadini romani, non di origini barbariche, erano i legionari. Questi erano soliti tatuarsi la sigla "SPQR", il nome della legione, il simbolo della legione (vedi il post Simboli militari ) o il nome del loro generale; in età imperiale veniva tatuato anche il nome dell'imperatore.
Fonte: "Tatuaggio; dalle origini ai giorni d'oggi" di Andrea Palmeri
lunedì 13 gennaio 2020
Storia di un soldato romano che si dichiarò imperatore della Britannia
Attorno al 250 d.C. un ufficiale romano, proveniente dalla Gallia Belgica, di nome Carausius, fu incaricato dall'imperatore Massimiano di sconfiggere i pirati, ponendolo alla guida di una flotta. Tuttavia, forse a causa del fatto del mancato invio alle casse imperiali dei bottini di guerra conquistati, viene condannato a morte dallo stesso imperatore. È probabile che tale decisione sia maturata anche per la sempre maggior popolarità di Carausius, specie nei territori britannici. Tale appoggio da parte delle popolazioni locali, ottenendo anche cavalcando il malcontento presente nei confronti dell'impero romano, gli consentì di proclamarsi imperatore della Britannia nel 286 d.C.. Carausius fece coniare delle monete con la sua effige e diede seguito anche ad altre opere di propaganda. Tuttavia, il suo impero durò solo 7 anni, quando venne ucciso dal suo ministro delle finanze, tal Allectus, forse spinto anch'esso dal desiderio di divenire Imperatore. Nel 296 la Britannia fu riconquistata dalle truppe imperiali regolari, ponendo fine a questo tentativo di scissione.
Fonte: The Scotsman (giornale quotidiano scozzese)
Fonte: The Scotsman (giornale quotidiano scozzese)
New marching camp discovered in Scotland
A new marching camp was found in Ayr, Scotland. This camp was used during the invasion of the late first century A.D.. This discovery shows that Romans opened another route down the west Scotland.
Iraia Arabaolaza, who directed the excavation said that the camp may have hosted around 600 men.
Source: The Scotsman newspaper
Nuovo campo semipermanente scoperto in Scozia
Nel paese di Ayr, in Scozia, è stato ritrovato un campo da marcia (quindi semipermanente), in cui avrebbero potuto soggiornare fino a 600 uomini. Il sito è stato dato attorno alla fine del primo secolo dopo Cristo. Questa scoperta evidenzia il fatto che i romani avessero aperto una via anche attraverso la punta sud occidentale del paese.
La scoperta è stata effettuata dalla direttrice degli scavi Iraia Arabaolaza per Guard Archaelogy.
Fonte: Giornale quotidiano The Scotsman
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