Normalmente Cesare disponeva le truppe su tre linee (triplex acies), ovvero:
- 4 coorti nella prima fila
- 3 coorti nella seconda fila
- 3 coorti nella terza fila
Sulle ali, ai lati di questa formazione, si schierava la cavallerie, mentre davanti alla prima linea erano schiarte la fanteria leggera e i tiratori.
Lo scopo principale della cavalleria era quello di proteggere il resto dell'esercito dal pericolo dell'accerchiamento. Infatti, quando Cesare ritenne non essere sufficiente tale protezione, fece costruire delle fortificazioni. In 3 o 4 ore l'esercito era in grado di costruire un campo quadrato di 660 m per lato delimitato da un fossato profondo un metro e da un terrapieno sul quale veniva edificata una palizzata, più o meno complessa.
Ma cosa avveniva in battaglia?
Inizialmente i tiratori e la fanteria leggera scagliavano proiettili verso il nemico che avanzava per poi ritirarsi alle spalle dei legionari. I legionari lanciavano i loro giavellotti (i pila) fatti in modo tale da piegarsi, ma non rompersi una volta impattati contro gli scudi nemici, rendendoli inefficaci. In questo modo la prima linea della prima coorte si trovavano spesso impegnati in un corpo a corpo con nemici privi di scudi. Nella mischia i legionari avanzavano semi-accovacciati, spingendo e colpendo il nemico con il loro scudo. Mentre la prima linea combatteva le altre continuavano a scagliare i propri pila.
Ad un segnale di tromba, le prime linee si allargavano per consentire il passaggio in avanti delle linee posteriori, in modo da avere un costante ricambio di forze.
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