Eccovi quello che si sa di Publio Sestio Baculo, (nome romano da me scelto per il nostro gioco di ruolo).
Publio Sestio Baculo è un personaggio storico, contemporaneo di Caio Giulio Cesare. Era il suo Primus Pilus dalle guerre galliche e gli è rimasto fedelissimo fino alla morte (cercò disperatamente di salvare Cesare dal complotto che poi gli causò la morte).
Eccovi alcuni estratti presi dal De bello gallico in cui si parla di lui:
"Cesare, che dopo aver esortato la X legione, si era portato all'ala destra, come vide i suoi incalzare ed i soldati intralciarsi a vicenda, perché le insegne della XII legione erano state ammassate in un sol luogo, tutti i centurioni della quarta coorte erano stati uccisi, caduto il vessillifero perduta l'insegna, quasi tutti i centurioni delle altre legioni caduti o feriti, e tra questi il primipilo Publio Sestio Baculo, un uomo coraggiosissimo, così coperto di gravi ferite da non riuscire più a reggersi in piedi, mentre gli altri erano senza forze e non pochi della retroguardia, abbandonato il combattimento, si allontanavano per schivare i proiettili, mentre i nemici non smettevano di avanzare frontalmente rimontando il colle, né alleggerivano la pressione sui fianchi; come vide che la situazione era critica e che non aveva nessuna possibilità di mandare rinforzi, preso lo scudo ad uno dei soldati della retroguardia, perché era venuto sin là senza scudo, avanzò in prima linea e, chiamando per nome i centurioni, spronando gli altri soldati, ordinò di far avanzare le insegne e distanziare i manipoli, di modo che i nostri potessero più agevolmente maneggiare le spade. La sua comparsa riaccese la speranza nei soldati e li rianimò, perché ciascuno, pur trovandosi in una situazione di estremo pericolo, voleva dar prova del proprio valore al cospetto del suo generale: così si poté in parte contenere l'assalto."
"Era stato lasciato nel presidio, malato, Publio Sestio Baculo, che era stato centurione primipilo sotto Cesare, del quale abbiamo fatto menzione a proposito delle precedenti battaglie, ed erano già quattro giorni che non prendeva cibo. Questi, preoccupato per la propria e per la comune salvezza, esce inerme dalla tenda, vede che i nemici ci sono addosso e che la situazione e gravissima, afferra le armi da chi gli stava accanto e si piazza davanti alla porta. I centurioni della coorte di guardia lo seguono e, per un po', tutti insieme, reggono all'assalto. Ferito gravemente, Sestio perde i sensi e, trascinato a fatica a braccia, svenuto, viene messo in salvo. Nel frattempo gli altri prendono coraggio quanto basta per prendere posizione sulle fortificazioni e dare almeno l'impressione di essere dei difensori."
"Publio Sestio Baculo, centurione primipilo, che già citammo nella battaglia contro i Nervi, aveva subito parecchie ferite e così pure Gaio Voluseno, tribuno, uomo sia di grande saggezza, sia di grande valore accorrono (da Galba) e mostrano [che] una sola è la speranza di salvezza: tentare il tutto per tutto con una sortita. [avendo] fatto improvvisamente una sortita da tutte le porte non lasciano ai nemici [nemmeno] la facoltà di capire cosa (stesse succedendo) né di raccogliere i loro caduti. Uccisi più di un terzo dei nemici, mettono in fuga i rimanenti che erano atteriti."
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