venerdì 26 luglio 2024

SERIE TV THOSE ABOUT TO DIE - ANALISI STORICA Parte 2


 Riprendiamo l'analisi storica delle principali vicende della serie TV THOSE ABOUT TO DIE.

Parliamo ora delle corse dei carri nell'antica Roma, confrontandola con la realtà fittizia dello show.

  • Cominciamo con il dire che erano effettivamente presenti le 4 fazioni che vediamo gareggiare: gli azzurri, i rossi, i bianchi e i verdi. Ogni squadra aveva come proprietario/proprietari dei ricchi cittadini romani. I "piloti", gli aurighi, erano degli schiavi addestrati allo scopo, ma potevano anche essere dei cittadini romani in condizioni di necessità che cercavano fortuna tramite questo mestiere. Infatti potevano ottenere una discreta fortuna dal giro di scommesse sulle corse dei carri.
  • Il giro delle scommesse, assolutamente illegali (erano consentite solo in occasione di particolari feste religiose; per maggiori informazioni sul gioco di azzardo nella Roma antica si veda il post dedicato Il gioco d'azzardo nella Roma antica), credo si possa ritenere abbastanza ben rappresentato.
  • Anche il "mercato" dei diversi aurighi tra le varie fazioni è realistico, come lo è altrettanto vedere la folla che acclama l'auriga Scorpus come una star. In effetti i gladiatori e gli aurighi di successo erano considerati delle star come i calciatori del giorno d'oggi. Pensate che si arrivava a vendere il sangue o il sudore del tal gladiatore.
  • La rappresentazione delle corse, sempre rimanendo nell'ambito delle prime 4 puntate, sono state rappresentate praticamente senza scontri tra gli aurighi. Nella realtà questi erano molto frequenti, dato che non c'erano praticamente regole. Frustate, sia all'auriga che ai cavalli degli avversari, erano comuni, così come gli scontri tra i diversi carri.
  • È quasi inutile dire che, diversamente da quello che si vede nello show, gli aurighi non avevano armadietti con i nominativi all'interno delle terme o del loro "box".

Bibliografia: J.H.Humphrey, Roman Circuses


giovedì 25 luglio 2024

Historically analyse of Those aboute to die. Part 1

 


Recently, I started watching the TV series 'Those About to Die,' which is about Rome under the rule of the Flavian dynasty. Initially, it narrates some events that take place under Emperor Vespasian. Gladiator fights and chariot races are shown, both in the Circus Maximus, while waiting for the completion of the Colosseum.


Let's begin by analyzing from a historical perspective the few gladiator fights I've seen in the first four episodes. I have to say that I noticed several gross errors:


  • First of all, it should be noted that not all fights ended with the death of one of the contenders. This was quite rare; and do you know why? Not out of a sense of pity for those human beings, but for financial reasons. A gladiator was a significant investment in terms of food, lodging, and training. It was unacceptable to lose a number of such properties equal to the number of matches that would take place. Note: do not confuse gladiators with those who were condemned to death and forced to fight to the death among themselves, against one or more soldiers, or even against wild beasts. These poor souls were doomed to certain death regardless.

  • Gladiator fights had some rules and a referee, or "togado" judge. In case of breakage or malfunction, not caused by the fight, of one of the gladiator's equipment, they could request a temporary suspension of the fight. This possibility was also granted in other cases where situations unrelated to the fight could determine the outcome of the match itself.
  • The outcome of the fight was decided only by the Emperor. This outcome was influenced by the "togado" judge or by the reactions of the audience, who shouted either 'missus' (save him) or 'iugula' (kill him). In no case, as happens in the TV series, would a gladiator have killed his opponent before the final judgment.
  • While it is true that there were cases of fights between gladiators of the same type, as shown so far in the TV series, it was much more common to see fights between two different types of gladiators.

Bibliography
"Gladiators" book by Silvano Mattesini 

SERIE TV THOSE ABOUT TO DIE (accuratezza storica p.1)



Di recente ho iniziato a vedere la serie TV "Those about to die" che parla della Roma sotto il dominio della famiglia dei Flavi. Si narrano inizialmente alcune vicende che avvengono sotto l'Imperatore Vespasiano. Vengono mostrati incontri tra gladiatori e le corse dei carri, entrambi nel Circo Massimo, in attesa del completamento del Colosseo.

Iniziamo ad analizzare dal punto di vista storico i pochi combattimenti tra gladiatori, a cui ho assistito nelle prime 4 puntate. Devo dire che ho riscontrato parecchi errori grossolani:

  • Prima di tutto bisogna dire che non tutti i combattimenti finivano con la morte di uno dei contendenti. Questa eventualità era piuttosto rara; e sapete perché? Non per lo spirito di pietà verso quegli esseri umani, ma per un discorso di soldi. Un gladiatore era un grosso investimento in termini di cibo, alloggio e addestramento. Era inammissibile perdere un numero di tali proprietà pari al numero degli incontri che si sarebbero svolti. N.B.: non confondiamo i gladiatori con quelle persone che erano state condannate a morte e costrette a combattere all'ultimo sangue tra di loro, contro uno o più soldati, o ancora contro delle bestie feroci. Questi poveretti sarebbero andati comunque tutti incontro a morte certa.

  • Il combattimento tra gladiatori prevedeva la presenza di alcune regole e di un arbitro, o giudice togato. In caso di rotture o malfunzionamenti, non causati dallo scontro, dell'equipaggiamento di uno dei due gladiatori, questo poteva chiedere una sospensione temporanea della lotta. Tale possibilità veniva concessa anche in altri casi in cui situazioni non legate allo scontro avrebbero potuto determinare l'esito della lotta stessa.
  • L'esito del combattimento veniva decretato solo dall'Imperatore. Tale esito era influenzato dal giudice togato o dalle reazioni del pubblico, che gridava o "missus" (salvalo) o "iugula" (uccidilo). In nessun caso, come avviene nella serie TV, un gladiatore avrebbe ucciso il suo avversario prima del giudizio finale.
  • Pur essendo vero che sono esistiti casi di combattimenti tra gladiatori della stessa tipologia, come fino ad ora mostrato nella serie TV, era molto più frequente vedere combattere 2 tipologie di gladiatori differenti.
Bibliografia:
"Gladiatori" di Silvano Mattesini

venerdì 19 luglio 2024

The tomb that Pompeii dedicated to a Praefectus

 


During the works to create a gap in the new headquarters of the library of the Archaeological Park of Pompeii, a funerary monument belonging to a soldier who had served until his retirement was recently discovered. The name of this person was Numerius Agrestinus, a military 'praefectus' during the Cantabrian Wars of Augustus, which brought the entire Iberian Peninsula under Roman control. After completing his years of military service, he chose to live the rest of his life in Pompeii. His skills must have been appreciated there, as he held the highest civil office (duumvir) of the city twice. Thus, the citizens, in addition to the tomb that his wife Veia Barchilla had erected for both of them near Porta Nocera, decided to dedicate this second funerary monument to him.

The newly discovered tomb reads:

N(umerio) AGRESTINO N(umerii) F(ilio) EQUITIO PULCHRO TRIB(uno) MIL(itum) PRAEF(ecto) AUTRYGON(um) PRAEF(ecto) FABR(um) II D(uum)V(iro) I(ure) D(icundo) ITER(um) LOCUS.

The inscription continues in smaller letters positioned below, in the center of the backrest: SEPULTURAE DATUS D(ecreto) D(ecurionum)

Here is the translation: "To Numerius Agrestinus, son of Numerius, Equitius Pulcher, military tribune, prefect of the Autrygoni, prefect of military engineering, Duumvir for the jurisdiction (the highest magistracy in the city of Pompeii) twice, the place of burial (was) given by decree of the city council."


The epitaph is an example of how the Empire could bestow social prestige, as well as economic benefits, on those who showed commitment and dedication to the cause.

Bibliography: The discovery is described in the E-Journal of the Pompeii Excavations, the online magazine that provides real-time information on new discoveries and ongoing research at the archaeological site. Contributing to the reading and interpretation of the inscription were Maria Chiara Scappaticcio and Alberto Dalla Rosa, professors of Latin Language and Literature at Federico II and Roman History at Université Bordeaux Montaigne, respectively.

giovedì 18 luglio 2024

Tomba civica di Pompei in onore di Numerio Agrestino


Dai lavori per la realizzazione di un’intercapedine nella nuova sede della biblioteca del Parco Archeologico di Pompei è da poco emerso un monumento funerario appartenente a un soldato, che era arrivato fino al suo pensionamento. Questa persona si chiamava Numerio Agrestino, "praefectus" militare già ai tempi delle Guerre Cantabriche di Augusto, che consegnarono l'intera penisola iberica ai romani. Arrivato alla fine dei suoi anni di servizio, scelse di vivere il resto della sua vita a Pompei. E lì le sue capacità dovettero essere state apprezzate visto che ricoprì la carica civile più alta (duumviro) della città per due volte. Così la cittadinanza, oltre alla tomba che sua moglie Veia Barchilla ha fatto erigere per entrambi presso Porta Nocera, decise di dedicargli questo secondo monumento funebre.

La tomba appena scoperta cita:

N(umerio) AGRESTINO N(umerii) F(ilio) EQUITIO PULCHRO TRIB(uno) MIL(itum) PRAEF(ecto) AUTRYGON(um) PRAEF(ecto) FABR(um) II D(uum) V(iro) I(ure) D(icundo) ITER(um) LOCUS. 

L’iscrizione continua in lettere più piccole posizionate al di sotto, al centro dello schienale: SEPULTURAE DATUS D(ecreto) D(ecurionum)

Questa la traduzione: “A Numerius Agrestinus, figlio di Numerius, Equitius Pulcher, tribuno militare, prefetto degli Autrygoni, prefetto del genio militare, Duumvir per la giurisdizione (ovvero detentore della magistratura più alta nella città di Pompei) per due volte, il luogo della sepoltura (fu) dato su decreto del consiglio della città”

L’epigrafe rappresenta un esempio di come l'Impero potesse dare prestigio sociale, oltre che benefici economici, a chi dimostrava impegno e dedizione alla causa.




Bibliografia: Il rinvenimento è descritto oggi sull’E-Journal degli Scavi di Pompei, la rivista in rete che informa in tempo reale sulle nuove scoperte e ricerche in corso nel sito archeologico. Hanno contribuito alla lettura e interpretazione dell’iscrizione Maria Chiara Scappaticcio e Alberto Dalla Rosa, ordinari, rispettivamente, di Lingua e letteratura latina alla Federico II e di Storia Romana all’Université Bordeaux Montaigne.


martedì 16 luglio 2024

L'Armilustrio

L'Armilustrio era una festività romana dedicata al dio Marte celebrata il 19 ottobre e in origine festeggiava la fine delle campagne militari per il sopraggiungere della cattiva stagione. In questo giorno le armi dei soldati venivano purificate tramite un apposito rituale prima di essere riposte per l'inverno. La cerimonia della "lustratio" si svolgeva sul colle Aventino, luogo dove si presume fosse stato sepolto il re, coreggente con Romolo, Tito Tazio. Il rito veniva officiato dai sacerdoti danzanti Salii.