giovedì 18 luglio 2024

Tomba civica di Pompei in onore di Numerio Agrestino


Dai lavori per la realizzazione di un’intercapedine nella nuova sede della biblioteca del Parco Archeologico di Pompei è da poco emerso un monumento funerario appartenente a un soldato, che era arrivato fino al suo pensionamento. Questa persona si chiamava Numerio Agrestino, "praefectus" militare già ai tempi delle Guerre Cantabriche di Augusto, che consegnarono l'intera penisola iberica ai romani. Arrivato alla fine dei suoi anni di servizio, scelse di vivere il resto della sua vita a Pompei. E lì le sue capacità dovettero essere state apprezzate visto che ricoprì la carica civile più alta (duumviro) della città per due volte. Così la cittadinanza, oltre alla tomba che sua moglie Veia Barchilla ha fatto erigere per entrambi presso Porta Nocera, decise di dedicargli questo secondo monumento funebre.

La tomba appena scoperta cita:

N(umerio) AGRESTINO N(umerii) F(ilio) EQUITIO PULCHRO TRIB(uno) MIL(itum) PRAEF(ecto) AUTRYGON(um) PRAEF(ecto) FABR(um) II D(uum) V(iro) I(ure) D(icundo) ITER(um) LOCUS. 

L’iscrizione continua in lettere più piccole posizionate al di sotto, al centro dello schienale: SEPULTURAE DATUS D(ecreto) D(ecurionum)

Questa la traduzione: “A Numerius Agrestinus, figlio di Numerius, Equitius Pulcher, tribuno militare, prefetto degli Autrygoni, prefetto del genio militare, Duumvir per la giurisdizione (ovvero detentore della magistratura più alta nella città di Pompei) per due volte, il luogo della sepoltura (fu) dato su decreto del consiglio della città”

L’epigrafe rappresenta un esempio di come l'Impero potesse dare prestigio sociale, oltre che benefici economici, a chi dimostrava impegno e dedizione alla causa.




Bibliografia: Il rinvenimento è descritto oggi sull’E-Journal degli Scavi di Pompei, la rivista in rete che informa in tempo reale sulle nuove scoperte e ricerche in corso nel sito archeologico. Hanno contribuito alla lettura e interpretazione dell’iscrizione Maria Chiara Scappaticcio e Alberto Dalla Rosa, ordinari, rispettivamente, di Lingua e letteratura latina alla Federico II e di Storia Romana all’Université Bordeaux Montaigne.


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