domenica 17 settembre 2023

Il centurione Gaio Crastino

 

Gaio Crastino, nato nel 85 a.C., iniziò la sua carriera militare nel 65 a.C., servendo nell'VIII e nella IX Legione, fu poi trasferito nel 61 a.C. nella X Legione con il grado di centurione. Servì poi sotto Giulio Cesare come primipilo della X legione durante la guerra gallica, dove fu presente durante la Battaglia di Alesia e durante lo scontro con gli Elvezi.

Allo scoppio della guerra civile, fu richiamato da Cesare nella X legione, con il grado di Centurione. Morì durante la battaglia di Farsalo del 48 a.C. in modo eroico, tanto che Cesare stesso lo ritiene degno di essere citato nel suo De bello civile. Di seguito riporto gli estratti del commentario che lo riguardano.


«C’era nell'esercito di Cesare un richiamato di nome Crastino, che l’anno precedente aveva militato con lui come primipilo della decima legione, uomo di straordinario coraggio. Costui, appena fu dato il segnale, gridò: “Seguitemi, voi che mi siete stati compagni di manipolo, e date al vostro comandante l’aiuto che gli avete promesso. Resta solo questa battaglia: finita questa, Cesare recupererà la sua dignità e noi la nostra libertà”. E guardando Cesare: “Oggi, vivo o morto, farò in modo che tu mi sia grato”. Detto ciò, si slanciò per primo dall'ala destra e lo seguirono volontari circa centoventi soldati scelti.»

«In quella battaglia Cesare non lamentò la perdita di più di duecento soldati, ma perse circa trenta centurioni, uomini valorosi. Mentre combatteva valorosamente fu ucciso anche Crastino, che sopra abbiamo ricordato, colpito in pieno viso da un colpo di spada. E non aveva detto il falso andando in battaglia. Cesare infatti pensava che in quella battaglia il valore di Crastino fosse stato straordinario e riteneva di dovergli, per i suoi meriti, una grandissima riconoscenza.»


Lo storico Appiano riporta che, dopo la battaglia, Cesare in persona tributò il caduto con solenni riti funebri, e che fece erigere un altare in suo onore.




Fonte: De bello civili; Wikipedia


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