venerdì 11 ottobre 2019

Prices in ancient Rome

We see often Roman coins in the museums, but what was possible to buy with them? In Pompei we found prices lists on the walls of shops and in other documents. Before to see some examples of prices, let's see the different values of each coin.

1 silver denarius = 4 sestertii = 16 Asses
1 aureus = 25 denari

Here there are some examples of prices in Pompei in the year 79:

6,5 kg of flour          = 1 silver denarius
1 kg of bread            = 2 asses
1/2 liter of wine       = 1 as
1 plate                        = 2 asses
1 prostitute service = 8 asses
1 oil lamp                  = 2 asses
1 tunic/toga               = 3 denarii
1 donkey                    = 125 denarii
1 slave                        = 625 denarii

A simple Roman soldier earned about 225 denarii in one year (plus the spoils of war). For the same historical period it has been calculated that the annual requirement of food for a 4 persons family was about 190 denarii (800 kg of flour, 68 liters of oil and 400 liters of wine).

Gli spettacoli delle naumachie



Le naumachie erano degli spettacoli che rappresentavano una battaglia navale.
La prima fu organizzata da Giulio Cesare nel 46 a.C. durante la celebrazione del suo trionfo. Nell'occasione il Tevere venne deviato per allargare il Campo Marzio. Vennero coinvolte biremi, triremi e quadriremi per un totale di 2000 combattenti e 4000 rematori, tutti condannati a morte. Anni più tardi, tale spettacolo venne riprodotto da Augusto. Claudio diede una naumachia all'interno del bacino del lago Fucino. Queste rappresentazioni erano a tema storico, poiché ogni flotta rappresentava una potenza marittima dell'epoca. Cesare mise in scena una battaglia tra Egizi e Fenici, mentre Augusto tra Persiani e Ateniesi.
Forse a partire da Nerone le naumachie iniziarono ad essere svolte all'interno degli anfiteatri, e Tito (39 d.C.- 81 d.C.) ne organizzò una nel Colosseo.


Bibliografia

  • A. M. Liberati, s. v. Naumachia Augusti, in E. Steinby (éd.), Lexicon topographicum urbis Romae
  • L. Cordischi, Note in margine di topografia romana: « Codeta, minor Codeta » e « Naumachia Caesaris »Bullettino della Commissione Archeologica comunale di Roma
  • J.-Cl. Golvin, L'amphithéâtre romain. Essai sur la théorisation de sa forme et de ses fonctions

Ordini (in latino) impartiti ai soldati romani

All'interno dei vari testi latini giunti fino a noi si trovano anche gli ordini che venivano dati ai soldati. Riporto qui di seguito i principali.

Forma ad signa: serrate i ranghi

Forma duo, tres... fines: formate due, tre... colonne

Ordinem servate: mantenete le posizioni

Ad gladium clina: giratevi verso destra (letteralmente giratevi verso il lato della spada)

Ad scutum clina: giratevi verso sinistra (letteralmente giratevi verso il lato dello scudo)

Movete: marciate

Parati oppugnare: pronti a combattere

Impetus!: attaccate!

Pila iacete: lanciate i giavellotti

Testudo: formazione a testuggine






giovedì 10 ottobre 2019

Prezzi dell'antica Roma

In un post precedente si è visto quanto fosse, all’incirca, lo stipendio di un legionario; ma quale era il suo valore reale? Cosa si poteva comprare con quei soldi?
Iniziamo con illustrare la suddivisione e i rapporti tra le varie tipologie delle monete:
1 denario argento = 4 sesterzi = 16 assi
1 aureo = 25 denari

           

                           Asse di Augusto

                       Sesterzio di Augusto


                    Denario argento di Augusto

                         Aureo di Augusto

Dai listini prezzi ritrovati nei negozi di Pompei, e dai documenti ritrovati sul posto possiamo affermare che i prezzi per i beni seguenti erano:



Da questi e altri prezzi ritrovati a Pompei possiamo dedurre che il costo per far fronte al fabbisogno alimentare annuale di una famiglia di 4 persone nel primo secolo dopo Cristo fosse:


Come avevamo detto, un legionario semplice riceveva 225 denari d’argento/anno (oltre le elargizioni di beni come bottini di guerra), riuscendo così a far fronte almeno ai fabbisogni primari della sua famiglia.

mercoledì 9 ottobre 2019

Il gioco dell' harpastum

L'harpastum era un gioco con la palla simile al moderno rugby.
Questo gioco fu appreso dai greci nel corso del II secolo a.C.. Veniva praticato soprattutto dai legionari e dai gladiatori.
Si giocava in 9 contro 9 o 30 contro 30, a seconda della grandezza del campo. Lo scopo del gioco era quello di portare la palla oltre la linea di fondo campo della metà opposta del terreno di gioco.
La palla era grande come un' odierna palla da pallamano ed era ripiena di lana o stoppa. Il gioco era violento e quasi privo di regole.


Il gioco dei "Terni lapilli"

Il gioco dei Terni lapilli era molto in voga soprattutto tra i soldati romani. Prova ne sono i ritrovamenti di numerose incisioni della tavola da gioco sui muri, sui gradini ecc...


Il gioco è praticamente uguale al moderno "tris", con la differenza che questo veniva giocato con delle pedine. Il primo che riusciva a mettere in fila tre delle sue pedine vinceva.

Ricostruzione della tavola di gioco con 6 pedine

Coded messages from the ancient Romans

Also for the ancient Romans it was important to use a secret code for their important messages.

The code of Caesar
The Caesar's cipher is one of the oldest code known. It is a type of substitution cipher in which each letter in the plaintext is replaced by a letter some fixed number of positions down the alphabet. This number, for Caesar, was 3. We have some evidence of his correspondence with the commander Quintus Tulio Cicero, about military matter.


mercoledì 2 ottobre 2019

Messaggi in codice degli antichi romani


Anche gli antichi romani ebbero la necessità di scrivere e consegnare dei messaggi di particolare importanza politica/militare. Per evitare che tali messaggi fossero intercettati e letti dai nemici, i romani crearono uno dei primi codici cifrati della storia: il cifrario di Cesare.

Cifrario di Cesare 
Giulio Cesare, come riporta Svetonio, utilizzava un proprio codice in cui ogni lettera del testo in chiaro è sostituita nel testo cifrato dalla lettera che si trova un certo numero di posizioni dopo dell'alfabeto.


Sono giunti fino a noi alcuni messaggi cifrati, di argomento militare, che Cesare ha scambiato con il comandante Quinto Tullio Cicerone.





martedì 1 ottobre 2019

Did ancient Romans reach America?

Did the ancient Romans reach the America? Let's analyze this possibility.
This could be possible for the following reasons:
Knowledge of the spherical shape of Earth
Romans had ships that were able to do that kind of travel
We have found evidences of America endemic plants in the ancient roman world
We have found Roman objects in America

The spherical shape of Earth 
Many philosophers, like Cicero, Plinius and Seneca, knew that the shape of the Earth was spherical and rotating around the Sun. They had precise sky charts, used also as a naval map. So, they was sure that it would be possible to travel to Indian east coast going to the West.

Ships
Roman ships were equipped to be able to afford a journey like that. In fact, the ship hull was covered by lead to protect the wood from the marine bio organisms. The sails were made to be able to sail also with headwind. The navigation it was easier thanks to an old type of compass, made with a natural magnetic rock.

America endemic plants in the roman empire
In the roman empire there were found evidences of America endemic plants, like corn, pineapple and sunflower. But it is not clear if those plants were traded directly by Romans or with the help of someone else.

Roman objects found in America 
In Canada, in the Oak Island, archeologists found some ancient roman objects such as a sword, a shield and a whistle. All this staff was evaluated authentic, and especially the sword was analysed accurately and authenticated by the Naples Museum, in Italy. But there are two problems to be solved: was this a direct trade between Romans and Americans? How to be sure that none have brought in modern times this objects from Europe to America? For now there are no answers.
There were found also some underwater tombs in Oak island. The Americans did not use tombs for their dead bodys, so the tombs have to be built by someone else. Another time, we are not able to know if these tombs are Romans or not.
The history channel archeologists and scientists think to have found what remains of an ancient roman ship near Oak Island. The evidences are not kept out from the water yet, to be analysed. If this discovery will be confirmed, this could be the evidence of the roman presence in America.

Personal thoughts
I think that there was for sure a trade between Europe and America, but we are not able to understand how it worked. In fact it is not clear if there was a direct trade between Romans and Americans or not. Despite it is sure that the roman ships were able to afford this kind of journey, the presence of romans in America it is not sure. Only other researches could prove that Romans reached America.

Bibliography
“Quando i romani andavano in America” book by Elio Cadelo
 Research of Professor James P. Scherz University of Wisconsin-Madison
Research of Professor Jovan Hutton Pulitzer for History Channel

Gli antichi romani arrivarono in America?



È possibile che gli antichi romani siano giunti fino in America? Cerchiamo di analizzare la questione.
A sostegno di questa ipotesi ci sono le seguenti prove:
1. Conoscenza del fatto che la Terra è sferica
2. Disponibilità di navi tecnicamente adatte ad affrontare un viaggio simile
3. Presenza, in suolo romano, di piante originarie del continente americano
4. Presenza in suolo americano di manufatti romani

La Terra sferica
Numerosi studiosi romani antichi, come Cicerone, Plinio e Seneca, sapevano che la Terra fosse sferica e che girasse attorno al sole. Sulla base di queste conoscenze avevano prodotto precise carte nautiche. Erano quindi convinti che navigando verso ovest si potesse raggiungere la costa orientale delle indie. Come Colombo non sospettavano ci fosse un continente sconosciuto tra l’Europa e l'Asia.

Le navi
Le navi romane che dovevano affrontare lunghi viaggi avevano la chiglia ricoperta in piombo per proteggere il legno dagli organismi marini. In oltre erano dotate di una velatura che consentiva anche una navigazione di bolina. La navigazione era anche agevolata dall’utilizzo di una primordiale bussola, costituita da un magnete naturale.

Specie vegetali originarie dell’America in suolo romano
In territorio romano sono state rinvenute piante originarie delle Americhe come l'ananas, il mais e il girasole. Tuttavia queste specie potrebbero essere state presenti su terre note ai romani, per poi estinguersi (come successo per il Silfio, precedente abbondante nelle aree della attuale Libia e poi estintosi). Comunque queste piante potrebbero anche state commercializzate con le popolazioni americane non direttamente dai romani, ma tramite altre popolazioni (magari qualche popolo dell'estremo nord Europa).

Manufatti romani in terra americana 
Oak Island
Nel continente americano, e più nello specifico in Canada, sono stati rinvenuti manufatti romani, tra cui una spada (un gladio), un fischietto e uno scudo.
La spada è sicuramente di fattura romana, autenticata dal museo archeologico di Napoli. Anche gli altri manufatti sembrano essere comunque autentici. Tuttavia questi reperti potrebbero essere stati introdotti a posteriori in terra canadese, dopo averli tolti dal loro luogo di ritrovamento originario.
Sono state ritrovate anche delle tombe a tumulo sommerse, estranee alla cultura locale. Ma anche qui non è stato fino ad ora possibile dimostrare che siano tombe romane. Potrebbero essere originarie di altre popolazioni non americane.
Discorso diverso per il ritrovamento, ancora da analizzare, di resti di una nave romana al largo dell’isola di Oak, sempre in Canada. Questa scoperta è stata fatta da esperti che lavorano per History channel e riportata dal Boston Standard. Se accertata al 100%, questa potrebbe essere la prova definitiva della presenza nel continente americano degli antichi romani.

Conclusioni personali
Da quanto emerso non è possibile affermare che c'era certamente una rete commerciale tra Europa e America, tuttavia avrebbe forse potuto essere possibile. Nonostante sia stato appurato che ne avessero avuto le capacità, la presenza dei romani in America, non è ancora un dato certo. Solo ulteriori ricerche, in particolare sui resti della nave antica ritrovati presso l'isola di Oak, potrebbero fornirci tale certezza.

Bibliografia
“Quando i romani andavano in America” di Elio Cadelo

Studio del Professor James P. Scherz dell’Università di Wisconsin-Madison

Studio del Professor Jovan Hutton Pulitzer per History Channel

martedì 17 settembre 2019

Termini latini militari oggi di uso comune

Ho sempre ritenuto curioso conoscere l'etimologia delle parole che utilizziamo. Per questo motivo ne trascrivo alcune che dal lessico militare latino sono diventate oggi di significato diverso:


  1. Optio: grado militare corrispondente al vice centurione. In italiano ha dato origine alla parola "opzione".
  2. Decimatio: estrema punizione militare in cui in una legione veniva ucciso un soldato ogni dieci. In italiano ha dato origine alla parola "decimare".
  3. Circumvallare: circondare, solitamente con delle fortificazioni. In italiano ha originato la parola "circonvallazione".
  4. Immunes: rango militare costituito da soldati aventi compiti specifici (ingegneri,  ragionieri, polizia militare ecc) ed esentati dai lavori più duri. In italiano ha dato origine alla parola "immune"
  5. Insigna: i simboli, gli stendardi delle legioni. In italiano ha dato origine alla parola "insegna" (usato come nome e non il verbo)
  6. Triumphus: massimo elogio militare attribuito in seguito ad una vittoria militare senza eguali. In italiano ha originato la parola "trionfo".
  7. Tiro: recluta dell'esercito. In italiano ha originato la parola "tirocinio".

La misura e la suddivisione delle ore giornaliere nell'esercito romano

Gli antichi romani misuravano il tempo grazie a meridiane (ovviamente durante il giorno) e clessidre.
Le ore notturne erano divise in 4 parti uguali, dette "vigilie", formate da 3 ore ciascuna.
Le ore del giorno erano invece suddivise in dodici ore, a partire dall'alba.


I soldati si svegliavano, marciavano, mangiavano e andavano a dormire tutti alla stessa ora. In oltre, poter misurare il tempo era importante anche per poter misurare le distanze.
In almeno due casi sono state ritrovate le parole latine "horologium" e "horologiarius". Queste stavano a indicare, rispettivamente, l'orologio ufficiale e il soldato o i soldati che lo avevano costruito o a cui era stato dato incarico di monitorato.

Fonte: studio del Professor George Cupcea

Measurements and subdivisions of the hours of a day in the Roman army


The roman army had specific moments of the day for wake up, eat, march and sleep.
The night was divided into four equal parts of three hours each: vigilia prima, vigilia seconda, vigilia tertia and vigilia quartia.






The day was divided into twelve hours, starting from the sunrise.
The measure of one hour was given by a sundial in the morning and by a hourglass during night.
In at last two cases we have found the words "horologium" and "horologiarius" to indicate, with the first, the official clock, and, with the second, the soldier/s who had to build it or to look at it.


Source: Professor George Cupcea study

lunedì 16 settembre 2019

In Roman army there were black people


In this years the racism is growing up again, so I would like to be clear about this:
in the roman army there were black people. It makes sense if you think about how big was the Roman Empire and about how many different people there were under it. Roman civilization was very inclusive and tolerant, so, why should not be black people in it? In fact, we know that at last 3 emperors were born in Africa: Settimio Severo, Gordiano I and Gordiano II.
But let's listen the historicians; Mary Beard, classicist and Professor of University of Cambridge confirm and support this theory.
So, don't pay attention to who says that the civilizing society of the ancient world was made only by white people.
 

Names of real soldiers of the Legio XIII


From Wikipedia and other sources here it is some real names of soldiers of the Legio XIII.

Name
Rank
Time frame
Province
Soldier located in
Veteran located in
Source
Aurelius Rufinus [6]
beneficiarius
2nd – 3rd century AD
Dacia
-
C. Cassio C. f. Volt[inia] [7]
tribunus legionis
?
?
?
-
?
C. Iulius Valerius [8]
?
222 – 235 AD
Dacia ?
?
Caius [9]
speculator
2nd – 3rd century AD
Dacia
-
CIL III, 14479; IDR III/5, 426
Cocceius [9]
speculator
2nd – 3rd century AD
Dacia
-
CIL III, 14479; IDR III/5, 426
Caio Iulio Pacideius Firmo
hastato

Libano



L. Dasumius Priscus [8]
?
2nd century AD
?
?
L. Valerius Rufus [8]
decurio
after 222 AD
?
?
Lucius Furius
?
1st century AD
Gallia Aquitania
Lucius Autius
?
1st century AD
Gallia Aquitania
M. Valerius Valentinus [6]
beneficiarius
2nd – 3rd century AD
Dacia
-
Marcus Aurelius Timoni [10]
?
2nd - 3rd century AD
Dacia ?
IDR III/1, 274
Marco Aurelio Mossiano
Optio of the Centurion Primus Pilum
2 half of the II century
Dacia



votive stone to the nymphs
Marco Cornelio Nigrino
Tribunus Militum
Governor of Moesia and Syria
40-98+
Dacia

Moesia and Syria

Marcus Valerius Maximianus

Legatus

Pannonia
Syria          Dacia

Numidia
Votive stone
M[arcus] Ulp[ius]
?
2nd – 3rd century AD
Dacia
?
IDR III/5, 180
P. Aelius Valerianus [9]
speculator
2nd - 3rd century AD
Dacia
-
IDR III/5, 721
Publius Urvinus
?
?
Raetia
-
Q. Iulius Secundinus [8]
?
2nd century AD
Dacia ?
?
Statius Alexander [9]
speculator
2nd – 3rd century AD
Dacia
-
Apulum 40, 2007, 176–177
Ulpius Proculinus [9]
speculator
Gordian's reign
Dacia
-
CIL III, 7794b; IDR III/5, 435
Ulpius Bacchius [9]
centurion
?
?
?
?
?
Valerius Vibius Valerianus [6]
beneficiarius
2nd – 3rd century AD
Dacia
-