mercoledì 6 dicembre 2017

L'accampamento da marcia



Il castrum o castro estivo in italiano (latino: singolare castrum, plurale castra) era l'accampamento nel quale risiedeva, in forma provvisoria, una o più unità dell'esercito romano come per esempio una legione. Era di forma rettangolare e intorno, quasi sempre veniva scavato un fossato a sua protezione. Le dimensioni erano comprese tra i 16 e i 50 ettari. Le strutture difensive dell'accampamento erano costituite da:
uno o più fossati (fossa), normalmente larga 5 piedi e profonda 3
un muro (vallum) era innalzato davanti al fossato con zolle di terra, sassi, pietre e pali di legno per una larghezza di 8 piedi e un'altezza di 6
tronchi ramificati chiamati cervoli
la protezione con guardie armate disposte fino a quattro file di fanti, mentre alcune pattuglie di cavalleria forniscono un servizio costante di ronda
Tra le strade interne all'accampamento, se ne distinguono due per importanza: il "cardo massimo" (cardo maximus) e il "decumano massimo" (decumanus maximus), che si incrociano in corrispondenza del Praetorium (edifici di alloggio del comandante) e dei Principia (alloggi degli ufficiali) e che conducevano alle quattro porte dell'accampamento.
Dall'immagine si può osservare la posizione delle altre tende aventi la funzione di alloggio per il restante personale militare. Una volta costruito l'accampamento, i soldati si sistemano in modo ordinato al suo interno, coorte per coorte, centuria per centuria. Tutto ciò era svolto nel giro di poche ore.
Nessuno può pranzare o cenare quando vuole, al contrario tutti lo fanno insieme. Sono poi gli squilli di buccina ad impartire l'ordine di dormire o svegliarsi, i tempi dei turni di guardia, e non vi è operazione che non si conduca a termine senza un preciso comando. All'alba, tutti i soldati si presentano ai centurioni, e poi questi a loro volta vanno a salutare i tribuni e insieme con costoro, tutti gli ufficiali, si recano dal comandante in capo. Quest'ultimo, come consuetudine, dà loro la parola d'ordine e tutte le altre disposizioni della giornata.[59]
Quando si deve togliere l'accampamento, le buccine danno il segnale. Nessuno resta inoperoso, tanto che, appena udito il primo squillo, tolgono le tende e si preparano per mettersi in marcia. Ancora le buccine danno un secondo segnale, che prevede che ciascuno carichi rapidamente i bagagli sui muli e sugli altri animali da soma. Si schierano, quindi, pronti a partire. Nel caso poi di accampamenti semi-permanenti, costruiti in legno, danno fuoco alle strutture principali, sia perché è sufficientemente facile a costruirne uno nuovo, sia per impedire che il nemico possano utilizzarlo, rifugiandosi al suo interno.[60]

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