Under the late Republic
Legio XIII was levied by Julius Caesar in 57 BC, before marching against the Belgae, in one of his early interventions in intra-Gallic conflicts.
During the Gallic wars (58-51 BC), Legio XIII was present at the Battle against the Nervians, the siege of Gergovia, and while not specifically mentioned in the sources, it is not unreasonable to assume that Legio XIII was also present for the Battle of Alesia.
After the end of the Gallic wars, the Roman senate refused Caesar his second consulship, ordered him to give up his commands, and demanded he return to Rome to face prosecution. Forced to choose either the end of his political career, or civil war, Caesar brought Legio XIII across the Rubicon river and into Italy. The legion remained faithful to Caesar during the resulting civil war between Caesar and the conservative Optimates faction of the senate, whose legions were commanded by Pompey. Legio XIII was active throughout the entire war, fighting at Dyrrhachium (48 BC) and Pharsalus (48 BC). After the decisive victory over Pompey at Pharsalus, the legion was to be disbanded, and the legionaries "pensioned off" with the traditional land grants. However, the legion was recalled for the Battle of Thapsus (46 BC) and the final Battle of Munda (45 BC). After Munda, Caesar disbanded the legion, retired his veterans, and gave them farmlands in Italy.
Under the Empire
Augustus reconstituted the legion once again in 41 BC to deal with rebellion of Sextus Pompeius (son of Pompey) in Sicily.
Legio XIII acquired the cognomen Gemina ("twin", a common appellation for legions constituted from portions of others) after being reinforced with veteran legionaries from other legions following the war against Mark Antony and the Battle of Actium.[2] Augustus then sent the legion to Burnum (modern Knin), in Illyricum, a Roman province in the Adriatic Sea.
In 16 BC, the legion was transferred to Emona (now Ljubljana) in Pannonia, where they dealt with local rebellions.
After the disaster of the Battle of the Teutoburg Forest in 9 AD, the legion was sent as reinforcements to Augusta Vindelica (Augsburg), Germania Superior, to prevent further attacks from the Germanic tribes.
Emperor Claudius sent them back to Pannonia around 45; the legion camped at Poetovio (modern Ptuj, Slovenia).
In the year of the four emperors (69), XIII Gemina supported first Otho and then Vitellius, two of the defeated emperors, fighting in the two Battles of Bedriacum.
Under Trajan the Legion took part in both Dacian wars (101-102, 105-106), and it was transferred by Trajan in 106 to the newly conquered province of Dacia (in Apulum, modern Alba Iulia, Romania) to garrison it.
Vexillationes of the XIII Gemina fought under Emperor Gallienus in northern Italy. The emperor issued a legionary antoninianus celebrating the legion, and showing the legion's lion (259-260).[3] Another vexillatio was present in the army of the emperor of the Gallic Empire Victorinus: this emperor, in fact, issued a gold coin celebrating the legion and its emblem.[4]
In 271, the legion was relocated when the Dacia province was evacuated, and restationed in Dacia Aureliana.
In the 5th century, according to Notitia Dignitatum, a legio tertiadecima gemina was in Babylon in Egypt, a strategic fortress on the Nile at the traditional border between Lower Egypt and Middle Egypt, under the command of the Comes limitis Aegypti.[5]
ITALIANO
La Legio XIII Gemini fu cretata da Giulio Cesare nel 57 a.C., in vista della campagna contro le popolazione belgiche, in uno dei suoi primi interventi nei conflitti interni alle popoolazioni galliche.
Durante le guerre galliche (58 a.C.-51 a.C.) la legione partecipò alla battaglia contro i Nervi, all'assedio di Gergovia, e anche se le fonti non la citano, è ragionevole pensare che la XIII Gemini partecipasse anche alla battaglia di Alesia.
Dopo le campagne in Gallia, il Senato romano rifiutò il secondo consolato, intimandogli di abbandonare il comando delle legioni e di ritornare a Roma per affrontare il giudizio del senato. Costretto a decidere se abbandonare la sua carriera politica o causare una guerra civile, Cesare con la sua Legio XIII Gemina attraversò il Rubicone dando inizio alla guerra civile contro la fazione degli ottimati.
La legione rimase fedele a Cesare durante la guerra civile contro la fazione senatoriale guidata da Pompeo. La legio fu attiva durante tutto il conflitto, combattendo la battaglia di Durazzo e quella di Farsalo nel 48 a.C..
Dopo la decisiva vittoria di Farsalo, la legione fu sciolta e i legionari "pensionati" con la tradizionale assegnazione di terre. La legione fu però richiamata in armi nel 46 a.C. per prendere parte alla battaglia di Tapso e ala successiva Battaglia di Munda nel 45 a.C.. Dopo quest'ultima battaglia, Cesare sciolse nuovamente la legione premiandola con l'assegnazione di fattorie in Italia.
Durante l'impero
Augusto ricostruì nuovamente la legione nel 41 a.C. per affrontare la ribellione di Sesto Pompeo, figlio di Pompeo in Sicilia. La Legio XIII acquisì il cognomen Gemina (gemella appunto, che era l'appellativo comune per indicare le legioni costituite a partire da porzioni di altre legioni), dopo che fu rinforzata con i legionari veterani provenienti da altre legioni dopo la battaglia di Azio.[2] Augusto quindi inviò la legione a Burnum (l'odierna Tenin) nella provincia romana dell'Illiria (oggi in Croazia). Nel 16 a.C., la legione fu trasferita ad Emona, (Lubiana) in Pannonia dove dovette fronteggiare le ribellioni locali. Dopo la distrastrosa Battaglia della foresta di Teutoburgo nel 9, la legione fu inviata come rinforzo a Augusta Vindelica, l'odierna Augusta nella provincia di Germania Superior, per prevenire ulteriori attachi delle tribù germaniche.
L'imperatore Claudio la spostò nuovamente in Pannonia intorno al 45; la legione era di stanza a Poetovio, Ptuj nell'odierna Slovenia. Nell'Anno dei quattro imperatori, la XIII Gemina si schierò prima con Otone e poi con Vitellio, entrambi sconfitti, nelle due battaglie di Bedriaco. Nel 89, Domiziano trasferì la legione, che si trovava accampata a Vienna, in Dacia ad Alba Iulia, per presidiare la regione. La legione fu poi spostata quando la Dacia fu evaquata, e riposizionata nella Dacia Aureliana.
Vexillationes della XIII Gemina combatterono sotto l'imperatore Gallieno nell'Italia settentrionale. L'imperatore per celebrare la legione coniò un antoninianus con il Leone della legio (259-260).[3] Un'altra vexillatio era presente nell'armata Impero delle Gallie sotto il comando di Victorinus: anche questo imperatore coniò una moneta d'oro per celebrare la legio e il suo emblema.[4]
Nel V secolo, secondo la Notitia Dignitatum, la legio tertiadecima gemina si trovava in Babilonia d'Egitto, una fortezza strategica sul Nilo, lungo il confine tradizionale tra l'alto e il medio Egitto, sotto il comando del comes limitis Aegypti.[5]
salve from Romania! look on the internet for Desa (Romania) and Ratiaria (Bulgaria) where were the las castra of Leg XIII Gemina!
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